
Anteprima della puntata:
Quali sono i valori della comunità al giorno d’oggi.
Si possono passare valori anche alla propria generazione e non per forza alla prossima.
È cambiato il tuo sistema di valori nel tempo?
Come trasmetti i valori in cui credi?
10 CONCETTI EMERSI DALLA PUNTATA
- I nostri comportamenti quotidiani hanno più impatto educativo delle parole che usiamo.
- Valori come rispetto, coerenza e responsabilità si trasmettono solo se vissuti realmente.
- È facile trasmettere anche valori involontari, come l’urgenza continua o il disprezzo verso l’errore.
- La fretta, il multitasking e la reattività costante modellano anche le abitudini dei più piccoli.
- I social influenzano il modo in cui i valori vengono rappresentati e assorbiti dalle nuove generazioni.
- Il silenzio o l’assenza di confronto esplicito può lasciar spazio a valori ambigui o confusi.
- La fragilità non vissuta come difetto ma come componente normale può diventare un valore trasmesso.
- I valori educativi si trasmettono anche nel modo in cui gestiamo le nostre relazioni difficili.
- Ciò che omettiamo di dire è parte integrante del messaggio che passa a chi ci osserva.
- Non serve essere perfetti, ma essere leggibili nei nostri sforzi e nei nostri inciampi.
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GLI SPUNTI NATI DA QUESTA LIVE
1. I valori si trasmettono più con i gesti quotidiani che con le parole
I figli e i giovani osservano molto più di quanto ascoltano.
- Esempio pratico: Una voce racconta che, pur dicendo al figlio “fai con calma”, continuava a correre ovunque, e il figlio la imitava.
2. Anche il silenzio trasmette un messaggio
Evitare certi temi o conflitti comunica comunque qualcosa, spesso confusione o timore.
- Esempio pratico: Una voce ha capito che non parlando mai di soldi in casa, aveva trasmesso al figlio l’idea che il denaro fosse un tabù.
3. Non esistono “valori giusti” in astratto: conta la coerenza tra ciò che si dice e ciò che si vive
I bambini fiutano le contraddizioni molto più degli adulti.
- Esempio pratico: Una voce dice che il figlio l’ha smascherata dicendo: “Perché mi dici di staccare dal telefono se tu non lo fai mai?”.
4. Le nuove generazioni ricevono anche i nostri non detti, paure e incoerenze
Trasmettere valori significa anche accettare di mostrarsi vulnerabili.
- Esempio pratico: Una voce ha iniziato a raccontare anche i suoi errori al nipote adolescente, per non sembrare un adulto “perfetto”.
5. Non è necessario avere figli per trasmettere valori
Ogni relazione educativa o di vicinanza può essere uno spazio di influenza significativa.
- Esempio pratico: Una voce spiega che come zia è diventata il punto di riferimento per parlare di identità e orientamento con la nipote.
6. I valori si formano anche per reazione a ciò che vediamo nei nostri adulti
Non sempre trasmettere un valore significa vederlo replicato: a volte genera un contrasto che fa crescere.
- Esempio pratico: Una voce racconta che, vedendo il padre sempre disponibile per tutti, ha imparato da adulta l’importanza di dire di no.
7. La pressione a “trasmettere valori buoni” può bloccare o far sentire inadeguati
Nessuno riesce a essere un esempio perfetto, e va bene così.
- Esempio pratico: Una voce dice che si è liberata solo quando ha ammesso ai figli: “Sto ancora cercando di capire anch’io cosa è importante per me”.
8. Riconoscere i propri valori è il primo passo per trasmetterli
Se non sai cosa per te è davvero importante, è difficile comunicarlo agli altri.
- Esempio pratico: Una voce ha capito di non voler più parlare di “merito” col figlio, dopo essersi resa conto che dava più valore alla cura che alla performance.
DOMANDE GENERATIVE
Le domande che hanno generato un dialogo
Siamo consapevoli dei valori che stiamo trasmettendo, oppure li ripetiamo in automatico?
Ha stimolato riflessioni sincere su quanto spesso i valori che “passiamo” derivino più da abitudini e modelli appresi che da scelte intenzionali.
Trasmettere un valore significa saperlo incarnare?
Ha aperto un confronto sul divario tra ciò che diciamo di voler insegnare e ciò che realmente agiamo nelle nostre relazioni e nei nostri contesti.
È possibile trasmettere valori senza volerlo?
Ha portato esempi concreti su come anche il silenzio, l’assenza o l’evitamento diventino messaggi forti per chi osserva o cresce accanto a noi.
Qual è la differenza tra trasmettere regole e trasmettere valori?
Ha fatto emergere la distanza tra l’obbedienza indotta da imposizione e la comprensione profonda di un principio che orienta davvero le scelte.
DOMANDE TRASCURATE
Le domande che erano interessanti ma sono state poco considerate
Ci sono valori che non vogliamo più trasmettere?
È stata posta ma non sviluppata: avrebbe potuto aprire una riflessione interessante su cosa disimparare o interrompere nei passaggi generazionali.
Quanto ci influenzano i valori che ci hanno trasmesso anche se li contestiamo?
Domanda accennata ma lasciata senza confronto: il gruppo si è spostato subito su esempi di valori condivisi, evitando il conflitto interiore.
Quali strumenti aiutano a trasmettere valori in modo efficace?
È rimasta sullo sfondo, anche se poteva portare a scambi pratici su linguaggi, esperienze formative e scelte quotidiane.
Chi o cosa educa davvero oggi le nuove generazioni?
Domanda posta solo alla fine, senza il tempo o lo spazio per un vero approfondimento.
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